L’introduzione dell’AI generativa ha provocato un cambio di scenario nell’ultimo anno, di cui dobbiamo ancora comprendere a fondo gli impatti.
L’introduzione dell’AI generativa ha provocato un cambio di scenario nell’ultimo anno, di cui dobbiamo ancora comprendere a fondo gli impatti.
Il Santa Fe Institute a Febbraio 2023 festeggia il decimo anniversario dal lancio del primo corso Introduction to Complexity sul portale Complexity Explorer.org, sito prezioso che offre corsi, tutorial e risorse per studiare e comprendere il paradigma del pensiero complesso.
Articolo di Massimo Conte
Tempo di lettura: 13 minuti
Questo articolo è una versione estesa e ipertestuale dell’intervento effettuato nell’evento “Complessità e sostenibilità. Quali transizioni per il mondo del lavoro?” del Festival della Complessità, organizzato dal Complexity Education Project e dalla Fondazione Accademia Maurizio Maggiora il 29 giugno 2022.
La versione inglese dell’articolo è disponibile a questo link.
Esattamente 50 anni fa, nel 1972, venivano pubblicati:
Così si presenta la nuova comunità sul sito della scuola Cuoa:
La CUOA Complexity Community è una comunità di pratica dove i membri possano scambiare conoscenze ed esperienze nell’ambito delle scienze della complessità applicate al management.
Questa “community of practice” è luogo dove ogni membro della comunità abbia l’opportunità di un apprendimento permanente basato su condivisione di competenze, pratiche, idee, studi, ricerche, sperimentazioni ecc.
L’intelligenza è distribuita e va colta e valorizzata in ambienti di condivisione come quello della community. Il futuro è delle organizzazioni a molte menti e noi intendiamo essere come una “bottega” rinascimentale dove le persone possano aumentare la propria consapevolezza, apprendere, interagire, confrontarsi e migliorare le proprie abilità.
Le comunità di pratica sono sistemi auto-organizzati fondati su interessi comuni, diversità professionale, mutue relazioni, scambio di conoscenza sia tacita che esplicita e apprendimento cooperativo. La costruzione di una conoscenza collettiva condivisa consente lo sviluppo di un’autentica ridondanza cognitiva fondata su apertura mentale, nuove prospettive, curiosità intellettuale e devianza. Il premio in palio è lusinghiero: un arricchimento cognitivo per navigare da “saggi” nei mari della complessità.
Per iscriversi, cliccare QUI.
AIArtists è un portale che ospita artisti da tutto il mondo che stanno esplorando il rapporto tra arte e intelligenza artificiale.
All’interno del sito c’è una sezione dedicata a quelle che vengono definite le Domande senza risposta (Unanswered Questions) sull’intelligenza artificiale. Sono le questioni aperte che l’umanità dovrebbe provare ad affrontare per minimizzare i rischi e massimizzare i benefici legati all’evoluzione tecnologica.
Di seguito una panoramica dei temi principali toccati. Riportiamo qui le domande, per gli approfondimenti (in inglese) rimandiamo alla lettura su https://aiartists.org/unanswered-questions
Foto di Alexander Sinn su Unsplash
Di Massimo Conte
Premessa: questa puntata di Agopunture digitali è stata presentata all’interno del web meeting AperiCep #2: il ritorno delle tribù del 25 maggio 2021, evento organizzato dal Complexity Education Project per il Festival della Complessità.
Il Santa Fe institute, centro di ricerca indipendente e no-profit in New Mexico, leader nel campo della formazione nelle scienze dei sistemi complessi, ha recentemente aggiornato la sua offerta di corsi MOOC per il 2021.
Risale al 2010 la nascita di questo gruppo di lavoro che, grazie a Marinella De Simone e Dario Simoncini, è diventato un punto di riferimento irrinunciabile per chiunque in Italia si occupi di reti e sistemi complessi, con un focus in particolare sull’approccio complesso ai temi legati a organizzazioni, leadership e management.
Accanto alle attività di ricerca, studio e formazione, il Complexity Institute ha dato vita a periodici momenti conviviali di crescita e collegamento diretto tra professionisti, docenti, studiosi e ricercatori, con le Complexity Management Summer School ed i Complexity Management Winter Lab fin dal lontano 2013, a cui si sono aggiunti l’anno seguente i Complexity Literacy Meeting.
Il Complexity Institute è stato ed è anche uno dei partner più attivi del Festival della complessità, nato anch’esso dieci anni fa, nel 2010: anni in cui la parola complessità era pochissimo usata e spesso veniva confusa con “complicazione”, con tutti i suoi aspetti negativi.
Segnaliamo questo sito (che rientra nel gruppo dei siti amici del Complexity Education Project) anche perché, in un momento come questo, in cui il cigno nero della pandemia di Covid-19 sconvolge tutti gli scenari della nostra esistenza, il Complexity Institute promuove, insieme al nostro Complexity Education Project, una serie di incontri che tendono a scrutare l’evoluzione dei fenomeni sociali, politici ed economici nella nuvola di eventi e di ripercussioni della rete complessa che intreccia e connette tutti noi.
Quindici direttori sanitari danno vita a un’associazione per diffondere l’approccio complesso alla salute: è il 1997.
Recentemente abbiamo segnalato nella sezione New Speciale COVID 19 un articolo interattivo del Washington Post, diventato nel giro di pochi giorni il pezzo più letto di sempre sul sito del giornale. Ma come funziona un’epidemia e quali sono i parametri su cui possiamo agire?
Il Complexity Education Project ha tradotto in italiano la simulazione “Outbreak”, realizzata da Kevin Simler.