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Amicizie tra i saperi. Dall’uno ai molti: caratteristiche emergenti della c0mplessità: questo l’articolato titolo di un convegno che coinvolge una gran numero di discipline della Sapienza Università di Roma, proponendo un approccio profondamente interdisciplinare al tema della complessità. 
L’incontro si svolge il giorno 29 ottobre 2025, nell’Aula Magna del Rettorato della prima Università di Roma ed è organizzato dai Presidi delle facoltà di Medicina e Odontoiatria, Architettura, Ingegneria Civile e Industriale, Economia, Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Ingegneria Aerospaziale, Lettere e Filosofia, Medicina e Psicologia, Ingegneria dell’Informazione, informatica e statistica, Farmacia e Medicina.
Già l’elenco illustra l’impostazione inclusiva e sistematica che sta alla base del convegno, articolato nelle seguenti sezioni:

Cosa è la complessità: la visione scientifica e quantitativa

Affrontare la complessità nel mpondo di oggi (due sessioni)

Università e complessità

Dialogo sui sistemi complessi (conversazione tra Giorgio Parisi e Roberto Antonelli).

Di seguito la locandina con il programma completo e le informazioni per partecipare.

 

 

La salute può essere letta come un sistema adattativo complesso, dove persone, professionisti e contesti interagiscono in modo dinamico e spesso imprevedibile. La medicina moderna, pur sempre più efficace, fatica però a mantenere relazioni di cura significative e personalizzate.
L’intelligenza artificiale può rappresentare un’opportunità per affrontare questa complessità,   ma anche un rischio, se utilizzata come semplice sostituto dei professionisti.
Il gruppo di studio “Complessità, salute, relazioni di cura e AI” nasce per esplorare questo equilibrio: come la tecnologia possa diventare alleata evolutiva della relazione di cura, favorendo una medicina più consapevole, partecipata e umana.
Uno spazio di confronto aperto a chi desidera contribuire a questa riflessione collettiva.

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Articolo di Massimo Conte

 

La scienza della complessità studia come insiemi di unità semplici possano generare comportamenti emergenti quando interagiscono tra loro: dalla rete di neuroni di un cervello alla diffusione delle epidemie, i sistemi complessi sono presenti ovunque e richiedono nuovi paradigmi conoscitivi che superino le tradizionali separazioni disciplinari. La complessità non può essere ricondotta a definizioni lineari e termini come emergente, interconnesso e transdisciplinare sono essenziali per comprendere i sistemi complessi. In questo contesto si inserisce Complexity Thoughts, la newsletter curata dal fisico Manlio De Domenico.

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Sta per prendere il via il “ComplexAI Lab. Le nuove dimensioni dell’apprendimento: formare alla complessità dell’IA generativa”; è un percorso formativo organizzato da AIF – Associazione Italiana Formatori, in collaborazione con il Complexity Education Project (CEP).

Il ComplexAI Lab offre ai partecipanti una comprensione approfondita dell’IA generativa: attraverso cinque moduli, il corso guiderà formatori e professionisti della formazione nell’acquisizione delle competenze necessarie per integrare l’IA generativa nei propri contesti lavorativi. Dalla creazione di contenuti alla progettazione di chatbot, ogni aspetto dell’apprendimento sarà arricchito da un approccio sistemico e complesso.

I partecipanti avranno accesso a materiali didattici, esercitazioni pratiche, e un ambiente social che faciliterà l’apprendimento collaborativo.

Se desideri approfondire i dettagli del corso e conoscere i docenti, consulta la brochure.

Se ti interessa il corso, puoi iscriverti a questo link.

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Il Complexity Education Project presenta il Social Complexity Campus, un’iniziativa innovativa con un’offerta modulare composta da più corsi di alta specializzazione, realizzata in partnership con il Center for Business and Society, promosso dalla SAA – School of Management dell’Università di Torino e dalla Fondazione Accademia Maurizio Maggiora.

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Articolo a cura di Massimo Conte*

(prompting + revisione di testi e immagini creati con Bing)

La complessità dei mondi possibili è un tema che coinvolge geopolitica, cultura, epistemologia, formazione ed educazione. In un mondo sempre più interconnesso e in rapida evoluzione, comprendere la complessità dei futuri possibili (intesi come intrecci di traiettorie evolutive di sistemi interconnessi) diventa sempre più cruciale.

In questo articolo esploreremo brevemente la complessità dei mondi possibili attraverso una lente multidisciplinare, analizzando come molteplici punti di vista dei campi di studio già citati possono permettere di comprendere e influenzare i futuri possibili. Inoltre discuteremo di come la formazione può aiutare le persone a comprendere meglio la complessità dei mondi possibili e ad adattarsi alle sfide del futuro.

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Il Complexity Education Project partecipa alla Milano Digital Week 2022, quest’anno dedicata ai “Limiti dello sviluppo”. In particolare, il CEP ha organizzato e prende parte attivamente al web meeting “Complessità e sostenibilità: le nuove competenze soft e i digital open badge” che si tiene venerdì 11 novembre, dalle ore 18 alle 19:30.

Clicca qui per iscriverti al web meeting

L’incontro è organizzato congiuntamente da Fondazione Accademia Maurizio Maggiora – ETS, LabNet – SAA (School of Management dell’Università di Torino) e Complexity Education Project.

Intervengono:

  • Marcello Bogetti, Direttore di SAA LabNET;
  • Massimo Conte, Coordinatore Editoriale del Complexity Education Project;
  • Federico Maggiora, Presidente della Fondazione Accademia Maurizio Maggiora;
  • Gianluca Brambati, Co-founder and Chairman di Humanage.

Modera Ivanno Menso, Fondazione Accademia Maurizio Maggiora.

 

Il dialogo sarà incentrato sulle nuove competenze soft generate dalla “transizione sostenibile o ESG (Environmental, Social and Governance)” come fenomeno attuale e complesso per le organizzazioni for profit e nonprofit, con un approfondimento su come la sostenibilità sia un vero e proprio paradigma complesso che condiziona profondamente l’operatività e il “saper fare” delle persone all’interno delle organizzazioni.

 

Nel dettaglio, saranno affrontati questi aspetti:

  • Quale nuovo paradigma e quali dinamiche si stanno affermando per le imprese e per gli individui alla luce dei nuovi concetti di sostenibilità in un mondo a complessità crescente? Cosa significa certificare le competenze delle persone tramite sistemi digitali affidabili?
  • Quale aspetto della complessità e delle teorie che lo caratterizzano possono essere utilizzate e messe in pratica in questo contesto rispetto alla definizione di competenze o framework/set di competenze? Come integrare il tema della sostenibilità con il pensiero complesso?
  • Le imprese sono messe alla prova dalle sfide poste dalla sostenibilità. Quali sono le sfide in termini organizzativi, di processo e di modelli di business per gli enti del Terzo Settore? 
  • Quali sono le ricadute sulla formazione della forza lavoro esistente e futura? Quali sono le competenze soft sono maggiormente richieste oggi e com’è possibile codificarle?

 

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