In che modo le macchine, attraverso algoritmi, possono apprendere dall’esperienza e risolvere problemi non lineari supportando le decisioni umane?

G. Bruno Ronsivalle (professore di Tecnologie informatiche e multimediali all’Università di Verona, amministratore di WeMole, consulente scientifico dell’ABI e dell’Aeronautica Militare, esperto di “cervelli artificiali” basati su Reti Neurali) ne ha parlato lo scorso 19 maggio in “Reti complesse di neuroni e macchine che imparano“, la settima delle 10 lezioni sulla Complessità organizzate nel Maggio 2019 dal Complexity Education Project al Museo MACRO di Roma, all’interno del Festival della Complessità.

COMPLESSITÀè la nuova rubrica nata da quell’esperienza, che raccoglie i consigli di ognuno dei docenti/speaker sui temi affrontati.

Questo l’abstract della sua lezione: 

Le Reti Neurali Artificiali, nate per simulare alcune funzioni avanzate del pensiero umano attraverso le macchine, costituiscono uno degli strumenti più potenti per leggere, interpretare e governare la Complessità. Grazie alla loro architettura estremamente flessibile, ai loro algoritmi sempre più sofisticati e alla capacità di “apprendere” dall’esperienza, sono in grado di risolvere problemi non lineari e di supportare in modo innovativo le nostre decisioni più difficili.

Bruno Ronsivalle durante la lezione del 19 maggio 2019 al Museo MACRO di Roma

Clicca qui per visualizzare la galleria fotografica delle 10 lezioni

Questi sono i suoi suggerimenti per approfondire i temi trattati

  • 3 parole chiave / hashtag che riassumono i temi trattati nella lezione,
  • 3 pagine da seguire sui social, per rimanere aggiornati in futuro sulle tendenze in atto,
  • 3 libri suggeriti per approfondire,
  • 3 siti consigliati per saperne di più,
  • 3 articoli, libri, video o altro per chi vuole saperne di più sulle sue attività,
  • 3 riferimenti per seguire più da vicino le sue attività.

Qui di seguito è possibile scaricare la versione pdf con i link attivi di tutti i siti segnalati.

L’infografica è rilasciata con licenza Creative Commons, può essere riutilizzata citandone la fonte.

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