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Come e quanto sono intrecciati la formazione al pensiero complesso e il futuro del lavoro?

Nel sesto appuntamento della serie “Complessità in azione. Otto leve per cambiare il mondo” i due ospiti Alberto Felice De Toni e Angela Mariella hanno dialogato sulle sfide dell’educazione.

Qui il video della rubrica “Agopunture digitali” di Massimo Conte; di seguito l’articolo con i riferimenti citati, per chi vuole approfondire.


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Nel quinto web meeting della serie Complessità in azione: otto leve per cambiare il mondo, si è parlato di complessità in relazione all’impatto del digitale sulla vita sociale, ospiti Alessandro Vespignani e Barbara Carfagna.

Qui il video della rubrica “Agopunture digitali” di Massimo Conte; di seguito l’articolo con i riferimenti citati, per chi vuole approfondire.

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Agopunture digitali è la rubrica di Massimo Conte, Coordinatore Editoriale del Complexity Education Project, che “andata in onda” all’interno della serie Complessità in azione: otto leve per cambiare il mondo, co-organizzata da Complexity Institute e Complexity Education Project tra Marzo e Aprile 2021.

Agopunture per instillare piccoli momenti di consapevolezza, di presa di coscienza attraverso il pensiero complesso, per comprendere i fenomeni del mondo che ci circonda.

Come? Attraverso il digitale, e in particolare le visualizzazioni dati. Insieme alla visione complessa, è necessaria una fruizione dei dati e delle loro rappresentazioni basata sul pensiero critico.

Questo è il video della puntata live della rubrica:

  

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Giorgia Lupi è una information designer italiana, autrice di Dear Data, un esperimento tra arte e visualizzazione dati nato per focalizzare l’attenzione sugli Small data, cioè i piccoli dati personali, oltre ai Big Data di cui solitamente sentiamo parlare. Per un anno ha tenuto una corrispondenza settimanale con la data designer Stefanie Posavec: ogni settimana ognuna delle due teneva traccia in modo analogico, disegnando su una cartolina, alcuni dati personali (ad esempio il numero di volte in cui si guardava l’orologio durante la giornata; oppure le lamentele). Da questa piccola meravigliosa galleria di datificazione di gesti quotidiani è poi nato il libro. Alcune sue opere sono state esposte al Moma di New York.

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Segnaliamo due curiosi e interessanti articoli sui paradossi derivanti dalle reti complesse (in questo caso una rotonda stradale di Torino) comparsi su Il Post a firma di Maurizio Codogno.

Codogno è un matematico esperto di informatica e teoria dei giochi che tiene una rubrica sul sito de Il Post e ha pubblicato diversi libri anche divertenti (l’ultimo è Numeralia, per Codice Edizioni)  

Il primo articolo che segnaliamo è intitolato “Quel pasticciaccio brutto di piazza Baldissera” e racconta come una rotonda cruciale per il traffico di Torino sia sia trasformata in una sorgente di ingorghi perpetui a causa del superamento della soglia massima di traffico che ha portato al collasso della fluidità indotta dalla rotonda: un esempio terra terra di come le reti complesse ubbidiscano alle leggi delle biforcazioni e delle soglie tipiche di tutti i sistemi complessi. 

La base teorica di questo comportamento di un sistema reticolare complesso si trova in un vecchio articolo pubblicato dallo stesso Codogno una decina di anni fa, nella stessa rubrica de Il Post: titolo, “Il paradosso di Braess“. Lasciamo a voi il piacere di scoprire di che si tratta.