Tag Archives: biblioteca dei classici della complessità

L’unica regola è che non ci sono regole: Netflix e la cultura della reinvenzione” è un libro di Reed Hastings ed Erin Meyer, pubblicato da Garzanti nel 2020.

Articolo di Massimo Conte

 

Le domande

È possibile eliminare molti dei controlli classici di direzione, ritenuti necessari per gestire una grande organizzazione?

Quali sono i prerequisiti e quali i contrappesi da considerare, per evitare che un approccio manageriale improntato all’autorganizzazione e alla leadership situazionale si trasformi in un catalizzatore di rischi irreversibili?

Cosa significa guidare e agire in un’organizzazione con il contesto e non con il controllo?

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“Isomorfismo del Potere. Per una teoria complessa del Potere”, di Alberto Felice De Toni e Eugenio Bastianon, è il quinto libro presentato al Complexity Literacy Web Meeting dell’autunno 2021, per la “Biblioteca dei nuovi classici della complessità”.

Articolo di Valerio Eletti 

 

Qui la video-recensione, sintesi dell’articolo lungo che segue.

 

Si tratta di un volume anomalo e pieno di fermenti: una sorta di sasso nello stagno lanciato dagli autori per condividere e promuovere l’avvio di una analisi più ampia e interdisciplinare (più complessa) dei fenomeni sociali legati alla nascita e alla gestione del potere nelle comunità di lavoro, di pensiero, di apprendimento.

Parole chiave: impalcatura robusta, verifica sul campo e work in progress.

 

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Caos quotidiano. Un nuovo mondo di possibilità” di David Weinberger è il quarto libro presentato al Complexity Literacy Web Meeting dell’autunno 2021, per la “Biblioteca dei nuovi classici della complessità”.

Articolo di Massimo Conte

 

 

Le domande

In che modo il nostro coinvolgimento con la tecnologia sta cambiando il modo in cui vediamo come accadono le cose?

Qual è stato finora (almeno per lungo tempo) il nostro sistema per capire come andavano le cose nel mondo, e perché?

In che modo i nostri strumenti influenzano la nostra esperienza e comprensione del mondo, e viceversa?

Cosa abbiamo sacrificato nel nostro tentativo di rendere il mondo comprensibile e controllabile?

 

Il libro di riferimento

Il libro di cui parliamo è “Caos quotidiano. Un nuovo mondo di possibilità” di David Weinberger, pubblicato da Codice Edizioni nel 2020.

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In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi”, pubblicato da Giorgio Parisi nel novembre 2021, subito dopo aver vinto il Nobel per la Fisica, è il terzo libro presentato al Complexity Literacy Web Meeting dell’autunno 2021, per la “Biblioteca dei nuovi classici della complessità” curata dal Complexity Education Project.  

Articolo di Valerio Eletti 

 

Qui la video-recensione, sintesi dell’articolo lungo che segue.

 

Questa volta la Biblioteca dei nuovi classici della complessità si concede una eccezione: parliamo infatti di una sorta di instant book, pubblicato dalla Rizzoli meno di un mese dopo la proclamazione del Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi.

Un libro che, come vedremo in dettaglio, è stato assemblato riunendo otto saggi del fisico italiano, scritti in varie occasioni e in particolare per due conferenze all’Accademia dei Lincei. Assemblaggio che si è potuto realizzare in tempi così veloci per il semplice motivo che quei saggi erano stati frutto ciascuno di studi e approfondimenti durati anni.

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Diversity and Complexity” di Scott Page, è il secondo libro presentato al Complexity Literacy Web Meeting dell’autunno 2021, per la “Biblioteca dei nuovi classici della complessità”.

Articolo di Massimo Conte

 

Qui la video-recensione, sintesi dell’articolo lungo che segue.

 

 

Le domande

In che modo interagiscono e si influenzano reciprocamente la diversità e la complessità?

Perché la diversità è importante? Che ruolo gioca in un sistema complesso?

Quali sono i meccanismi attraverso cui opera la diversità e può contribuire alla prosperità di un sistema complesso?

 

Il libro di riferimento

Il libro “Diversity and Complexity”, di Scott Page, è stato pubblicato da Princeton University Press per la serie Primers in Complex Systems.

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AI-Work, La digitalizzazione del lavoro, a cura di Sergio Bellucci, è il primo libro presentato al Complexity Literacy Web Meeting dell’autunno 2021, per la “Biblioteca dei nuovi classici della complessità”.

Articolo di Valerio Eletti

 

Qui la video-recensione di Valerio Eletti, sintesi dell’articolo lungo che segue.

 

Da decenni vengono pubblicati libri dedicati a temi correlati con l’organizzazione, il cambiamento, la leadership. Ma intanto tutto sta cambiando dentro e intorno al mondo del lavoro: condizioni al contorno, reti di relazioni, retroazioni irreversibili, distribuzione frattale del potere, accelerazione della velocità di crescita dei dati…  

Sembra dunque sempre più necessaria la elaborazione di una visione generale che sia basata su paradigmi nuovi, ben radicati negli studi sulle reti e i fenomeni complessi.

E forse qualche idea profonda ma ampia, di prospettiva, sulla transizione che stiamo vivendo, la possiamo trovare nel libro di cui parliamo qui, in particolare nel saggio iniziale a firma di Sergio Bellucci.

Un saggio che cerca di lasciarsi alle spalle i preconcetti radicati nell’approccio tradizionale alla economia e al mondo del lavoro e della organizzazione. Un esempio per tutti: la constatazione che oggi il lavoro più diffuso è quello “implicito”, realizzato inconsapevolmente e gratuitamente ogni giorno sui social e sulle infrastrutture reticolari digitali da centinaia di milioni di persone che alimentano volontariamente le informazioni che vanno a creare valore per i big del digitale; oltre tutto acquistando a proprie spese i mezzi di produzione del lavoro come il computer, o l’allacciamento in rete.    

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di Massimo Conte

Visual Complexity” è il quinto libro segnalato per la “Biblioteca dei classici della complessità”, al Complexity Literacy Web Meeting dell’autunno 2020, evento co-organizzato dal Complexity Education Project insieme al Complexity Institute.

Di seguito il video della presentazione tenuta durante il Web Meeting, e a seguire l’articolo lungo di cui il video è una sintesi.


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“La fisica del caos. Dall’effetto farfalla ai frattali” è l’ottavo libro segnalato per la “Biblioteca dei classici della complessità”, al Complexity Literacy Web-Meeting dell’autunno 2020.

 

 

Le domande

Caos, caos deterministico, effetto farfalla, frattali… tutti concetti strettamente collegati.

Partiamo da una constatazione a suo modo stupefacente: ci sono sistemi fisici che, se descritti con gradi diversi di precisione, partono regolari, in maniera prevedibile e duplicabile, ma poi, a un certo punto, senza nessuna causa esterna, sviluppano comportamenti completamente diversi: parliamo in questi casi di caos deterministico.

Ma dire “caos deterministico” non ci fa pensare che si tratti di una contraddizione in termini? Abbiamo idea dei motivi per cui non si può prevedere l’andamento di un fenomeno caotico nemmeno se si stratta di fenomeni fisici apparentemente semplici, come il pendolo doppio, che non implicano la complessità dei sistemi viventi o sociali?

Insomma, questa volta facciamo un viaggio alle sorgenti di quei concetti base che troviamo richiamati in tutti i saggi che parlano di reti, sistemi, fenomeni, pensiero e paradigma cognitivo complessi.

 

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Complessità. Uomini e idee al confine tra ordine e caos” è il settimo libro segnalato per la “Biblioteca dei classici della complessità”, al Complexity Literacy Web-Meeting dell’autunno 2020.

Articolo di Massimo Conte

 

 

Le domande

Perché circa 600 milioni di anni fa alcune cellule iniziarono ad aggregarsi, dando vita prima ad organismi pluricellulari e poi sempre più complessi, fino ad arrivare all’uomo? Se l’evoluzione si regge sulla sopravvivenza del più forte, perché oltre alla competizione esistono anche fiducia e cooperazione?

Che cos’è la vita? Solo una forma molto complicata di chimica del carbonio? O qualcosa di più sottile?

Che cos’è la mente? In che modo da una massa pesante poco più di un chilo e mezzo (il cervello) possono nascere qualità inafferrabili come la sensazione, il pensiero, l’intenzionalità e la coscienza?

Perché esiste qualcosa invece del nulla? Da un lato sappiamo che dal Big Bang in avanti l’universo ha mostrato una tendenza al disordine, alla dissoluzione e al decadimento, come da secondo principio della termodinamica. Eppure ha generato strutture su ogni scala: galassie, stelle, piante, animali, cervelli.

La domanda è: in che modo? Forse alla tendenza al disordine si contrappone una tendenza altrettanto forte all’ordine, alla struttura e all’organizzazione? Come possono i due processi agire contemporaneamente?

 

Le risposte

Questi interrogativi hanno un aspetto in comune: si riferiscono tutti ad un sistema complesso, cioè un sistema in cui sono coinvolti numerosi fattori interdipendenti. Basta pensare alle cellule, ai cervelli, alle società.

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“La società della trasparenza” è il sesto libro segnalato per la “Biblioteca dei classici della complessità”, al Complexity Literacy Web-Meeting dell’autunno 2020.

Un articolo di Valerio Eletti

 

Qui la video-recensione, che sintetizza l’articolo che segue.

 

 

Le domande

Cos’è davvero la trasparenza in una società tecnologica e globale come la nostra? è un’opportunità, una necessità, un vantaggio sociale? o al contrario può essere una minaccia per il singolo individuo, con il pericolo di perdita parziale o addirittura totale della privacy?

Ma soprattutto dobbiamo chiederci: la nostra società va verso troppa o troppo poca trasparenza? Cerchiamo le risposte – risposte aperte, ovviamente, suggerimenti e spunti di riflessione – tenendo ben presenti le forze in gioco: i motori di ricerca sempre più monopolistici, i social network, gli open data, la raccolta di informazioni su di noi – per scopi commerciali e di controllo – attraverso il Web, le reti telefoniche, l’Internet delle cose.

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